Sin da ragazzo mi ha sempre affascinato il bilanciere; lo spettacolo di persone che eseguono esercizi sollevando centinaia di chilogrammi mi ha sempre emozionato.
Parliamoci chiaro, chi non resta di stucco nel vedere un ragazzo di 70 chili eseguire un Power Clean con un carico doppio o perfino triplo rispetto al suo peso corporeo?
Esiste forse qualcos’altro che sia in grado di trasmettere la sensazione di forza o di prestanza fisica?
Secondo il mio modesto parere, no.
Amate il bilanciere
Se state leggendo questo articolo è perché siete dei preparatori atletici o aspiranti tali, oppure semplici amanti dell’allenamento.
Nel caso in cui siate preparatori atletici, sono abbastanza sicuro che abbiate già letto centinaia di articoli riguardo l’importanza dell’allenamento con il bilanciere per aumentare la forza e, di conseguenza, per migliorare la prestazione atletica generale
Dunque, perché parlare ancora di questa amata ed odiata barra di acciaio?
Semplicemente per il fatto che non si possono chiudere gli occhi davanti a questo attrezzo: innamoratevi del bilanciere, consideratelo come il vostro primo amore al quale ripenserete sempre anche dopo anni.
Siate legati al bilanciere, investite tempo e risorse per padroneggiare la tecnica degli esercizi fondamentali come squat, stacco e panca. Questi, all’apparenza semplici, nascondono innumerevoli insidie che, se non vengono sperimentate e superate tramite l’esperienza personale, renderanno impossibile l’identificazione del perché i vostri atleti non siano in grado di ottenere risultati e di eseguire correttamente gli esercizi stessi.
E’ vero, ammetto che questo articolo si fonda su mio BIAS personale, cioè il concetto anglofono di “leading by example”. Con questo non voglio assolutamente dire che tutti i preparatori debbano essere in grado di fare un
Power Snatch con 1.5 BW anzi, ma che almeno ne comprendano la biomeccanica e e che siano in grado di scomporlo per utilizzare parti di esso a seconda dei propri obiettivi.
D’altronde, se bastasse sollevare la ghisa per vincere i trofei saremmo tutti dei powerlifter, ma è assolutamente necessario andare oltre a quest’idea perché, come dimostrato da innumerevoli pubblicazioni, un’atleta che allena la propria forza diventerà certamente più forte, veloce e resiliente agli infortuni.
Bisogna usare solo il bilanciere?
Allora perché “innamorati del bilanciere ma non troppo”? Che cosa intendo con questa frase?
La risposta è semplice: il 95% degli atleti non compete nel powerlifting e quasi certamente ai preparatori atletici non interessa soltanto come rendere più forti i propri atleti, ma anche come renderli più veloci, più potenti e resistenti agli infortuni.
In conclusione, una volta che si padroneggiano gli esercizi con il bilanciere, ci si rende conto che questo non basta e, se fosse davvero così semplice, si potrebbero risparmiare centinaia di ore di studio.
Ho voluto scrivere questo articolo perché la maggior parte dei preparatori atletici, me compreso, non ha la fortuna di lavorare con atleti d’élite che già possiedono tutti gli schemi motori necessari tipici di un’atleta con la A maiuscola. L’amara verità è che nel nostro bel paese la cultura dell’allenamento fisico è ancora indietro e di frequente è messa in cattiva luce, ma sono convinto che, se i preparatori atletici riuscissero ad insegnare ai loro ragazzi l’importanza dell‘allenamento e dell’allenamento della forza, questi non li ringrazierebbero solo per i risultati della singola stagione, ma per il resto della loro carriera sportiva perché sono stati forniti degli strumenti utili per il loro futuro.
Durante il vostro lavoro vi capiterà sicuramente di provare la sensazione che manchi qualcosa, una carenza fondamentale: scarseggeranno certamente gli esercizi più “atletici” come salti, pliometrie, lanci etc., che sono ciò che state cercando da sempre, perché più affini alle esigenze dello sport. È a questo punto che v’invito a non abbandonare quella maldetta barra d’acciaio, ma ad accantonarla e a concentrarvi su altro.
La morale di questo articolo è che non esistono metodi giusti o sbagliati, esistono i principi sui quali i metodi sono fondati; acquisite quindi le conoscenze e mettetele in dubbio ogni volta.
Mi è occorso, durante la lettura del libro di un famosissimo preparatore, di leggere questa frase: “non modificate il metodo, applicatelo così com’è stato stilato”. Niente di più sbagliato!
Acquisite le conoscenze, comprendete i metodi e capitene le logiche che stanno alla base di essi per poterli mettere in dubbio! Abbiate il coraggio di modificare il programma, miglioratelo secondo quello che è il vostro credo senza mai perdere di vista i principi cardine su cui è strutturato.
Abbiate il coraggio di mettere tutto in discussione e non lasciate che sia un metodo a definirvi professionalmente!
Knowledge is power.